Come si scrive un racconto o un testo

windowlicker ha scritto:

Per l'arte bisogna avere innanzitutto qualcosa da dire e la voglia di mettersi in mostra, perché ogni artista (chi più chi meno) è vanesio. Dopo aver scelto il mezzo con cui canalizzare l'espressione dei propri sentimenti ci vuole anche un pò di tecnica, altrimenti viene fuori solo arte naif, che dopo un pò stucca secondo me.

Su qualcosa da dire ok.. Che si abbia la voglia di mettersi in mostra non sono daccordo... Più che altro mettersi in gioco e non tutti gli artisti sono vanesi.. Ad esempio... De Andrè, Leopardi, Foscolo, Quasimodo, Pirandello.. nn credo fossero così vanesi come dici tu...

Lizzy ha scritto:

alkx ha scritto:

silviasmile ha scritto:

Secondo me, per scrivere bisogna semplicemente avere dei sentimenti da sfogare in qualche modo

Hmmm, non saprei...in fondo se ci pensi tutti hanno sentimenti da sfogare, e quindi se fosse come dici tu tutti sarebbero scrittori. Invece ce ne sono tanti altri di modi per esprimersi.

secondo me la frase di silviasmile ha una sua verità: alcuni possono sfogarsi scrivendo, mentre altri lo fanno suonando, correndo, disegnando...

In realtà l'ho detta io. xD

La citazione di cui parla Black Star è la mia preferita (infatti l'ho messa anche nell'iscrizione al concorso) ed è di Schoenberg, un grande musicista.

Andrew Lloyd Webber ha scritto:

Definire arte semplicemente il modo di chi ama le cose belle è riduttivo comunque. Non si può ridurre l'arte a una cosa così perchè mediante l'arte passano anche i messaggi più forti che nella maggior parte dei casi non sono belli per niente.
Si cimenta nell'arte anche chi è cosciente delle cose brutte e non solo chi ama le cose belle, o anche chi vuole insegnare qualcosa e tante ma tante altre cose.
L'arte non ha paraocchi e non è tutta rose e fiori.

Non hai capito cosa intendevo.
Partiamo dal fatto che la bellezza è, come si dice, l'armonia delle imperfezioni (di conseguenza è ovvio che l'arte non sia tutta rose e fiori, e anzi la magia dell'arte è proprio quella di rendere belle le cose brutte).
Quello che intendevo è che se tu vuoi denunciare un problema potresti semplicemente scrivere un articolo di giornale e fare il giornalista oppure il politico. Se invece sei un artista significa che scegli un altro modo di fare anche critica sociale e di proporre idee. Ed è, secondo me, il modo di chi ama le cose belle.
E' più chiaro ora? ^^

alkx ha scritto:

In realtà l'ho detta io. xD

umilmente chiedo perdono! il mio cervello era già in letargo quando ho scritto!
perdonoperdonoperdono!

Andrew Lloyd Webber ha scritto:

Ma dire che per scrivere basta avere qualcosa da sfogare è una fesseria. Visto che di scrittura si sta parlando

si, hai ragione! Sfogandosi di rischia di scrivere annebbiati dalla rabbia o dal dolore, il che rende il lavoro non molto bello [eufemismo!] (parlo per esperienza!!)!

Andrew Lloyd Webber ha scritto:

windowlicker ha scritto:

Per l'arte bisogna avere innanzitutto qualcosa da dire e la voglia di mettersi in mostra, perché ogni artista (chi più chi meno) è vanesio. Dopo aver scelto il mezzo con cui canalizzare l'espressione dei propri sentimenti ci vuole anche un pò di tecnica, altrimenti viene fuori solo arte naif, che dopo un pò stucca secondo me.

Su qualcosa da dire ok.. Che si abbia la voglia di mettersi in mostra non sono daccordo... Più che altro mettersi in gioco e non tutti gli artisti sono vanesi.. Ad esempio... De Andrè, Leopardi, Foscolo, Quasimodo, Pirandello.. nn credo fossero così vanesi come dici tu...

Attenzione, non parlo di vanità con accezione negativa qua, e di sicuro non penso a Narciso quando parlo di un artista. Per mettersi in gioco bisogna comunque mettersi in mostra, e nessuno esce allo scoperto se non ama quello che fa. Qual pizzico di vanità di cui parlo è semplicemente la soddisfazione, il piacere, l'emozione di cedere una parte di sé ad altri, il proprio messaggio personale, anche nascondendosi dietro alla propria rappresentazione, la propria immagine.

windowlicker ha scritto:

Andrew Lloyd Webber ha scritto:

windowlicker ha scritto:

Per l'arte bisogna avere innanzitutto qualcosa da dire e la voglia di mettersi in mostra, perché ogni artista (chi più chi meno) è vanesio. Dopo aver scelto il mezzo con cui canalizzare l'espressione dei propri sentimenti ci vuole anche un pò di tecnica, altrimenti viene fuori solo arte naif, che dopo un pò stucca secondo me.

Su qualcosa da dire ok.. Che si abbia la voglia di mettersi in mostra non sono daccordo... Più che altro mettersi in gioco e non tutti gli artisti sono vanesi.. Ad esempio... De Andrè, Leopardi, Foscolo, Quasimodo, Pirandello.. nn credo fossero così vanesi come dici tu...

Attenzione, non parlo di vanità con accezione negativa qua, e di sicuro non penso a Narciso quando parlo di un artista. Per mettersi in gioco bisogna comunque mettersi in mostra, e nessuno esce allo scoperto se non ama quello che fa. Qual pizzico di vanità di cui parlo è semplicemente la soddisfazione, il piacere, l'emozione di cedere una parte di sé ad altri, il proprio messaggio personale, anche nascondendosi dietro alla propria rappresentazione, la propria immagine.

Sinceramente ritengo che vanità non sia adatto come termine. Ma ho capito quello che intendi.

alkx ha scritto:

Andrew Lloyd Webber ha scritto:

Definire arte semplicemente il modo di chi ama le cose belle è riduttivo comunque. Non si può ridurre l'arte a una cosa così perchè mediante l'arte passano anche i messaggi più forti che nella maggior parte dei casi non sono belli per niente.
Si cimenta nell'arte anche chi è cosciente delle cose brutte e non solo chi ama le cose belle, o anche chi vuole insegnare qualcosa e tante ma tante altre cose.
L'arte non ha paraocchi e non è tutta rose e fiori.

Non hai capito cosa intendevo.
Partiamo dal fatto che la bellezza è, come si dice, l'armonia delle imperfezioni (di conseguenza è ovvio che l'arte non sia tutta rose e fiori, e anzi la magia dell'arte è proprio quella di rendere belle le cose brutte).
Quello che intendevo è che se tu vuoi denunciare un problema potresti semplicemente scrivere un articolo di giornale e fare il giornalista oppure il politico. Se invece sei un artista significa che scegli un altro modo di fare anche critica sociale e di proporre idee. Ed è, secondo me, il modo di chi ama le cose belle.
E' più chiaro ora? ^^

Allora non sono daccordo col tuo concetto di bellezza e ritengo che l'arte sia più che altro una forma di libertà e che la bellezza (ma non come la intendi tu) sia una conseguenza molto variabile. Comunque rispetto la tua opinione ognuno...

Per chi era assente oggi pomeriggio si è tenuta l'interessnte chat incentrata sulla risoluzione di problemi riguardanti l'iscrizione.
Innanzitutto si è discusso della famosa foto da allegare quando faremo l'iscrizione. La foto non è obbligatoria ma è preferibile, così apparirà nel nostro profilo. Al momento dell'iscrizione sarà necessario però inviare una copia del documento di riconoscimento, per attestare la nostra età Wink (Attenzione: per inviare il documento è necessario salvarlo in formato doc o pdf, oppure si può inviare via fax)
Per i minorenni, in caso di qualificazione tra i primi 20, servirà l'autorizzazione da parte dei genitori per recarsi ad Alberobello.
Successivamente il director ha spiegato la votazione online: ad ogni lavoro è collegato un sistema di votazione online con 3 cartelle con voto 1 a 10 ciascuna, per ognuno dei 3 famosi "criteri di valutazione". Si potrà votare solo una volta da ogni "postazione PC" e successivamente verrà effettuata una sommatoria elettronica. Ai voti degli utenti e dei non utenti del forum verranno aggiunte le votazioni di una commissione esterna che voterà da 1 a 40. Fortunatamente il tempo per votare sarà di due ore dalle 19 alle 21!
Il director-Guru ha poi esordito con una moderna parabola che passerà ai posteri grazie a noi discepoli: "Non basta confezionare la pizza con alimenti di primissima qualità, poi bisognerà seguirne la cottura attimo per attimo... ma soprattutto sarà fondamentale che quella Pizza venga mangiata e osannata dal vostro cliente.."
La traduzione comprensibile a noi mortali sarebbe: "Diffondere il verbo di Scrivoanchio.it in modo da far espandere questa community, tale da renderla famosa e far parlare di noi persino i telegiornali".
Il compito di ognuno di noi sarebbe quello di pubblicizzare il concorso in modo da raccogliere una notevole quantità di votanti e partecipanti. Questa pubblicità è possibile parlandone ai nostri amici, conoscenti, genitori, docenti e chi più ne ha più ne metta, oppure tramite internet invitando i nostri amici sul gruppo di Facebook Scrivoanchio.it
Dopo essere rimasti sulle spine per molto tempo abbiamo appreso il significato di "z f ricc'i" e la sottoscritta non aveva letto di averne indovinalo indovinato: sono i peperoncini!
Nell'ultimo quarto d'ora la chat si è trasformata in una divertente discussione riguardo il programma ad Alberobello che, per chi ancora non lo vedesse, può essere consultato cliccando in alto nel riquadro rosso.
Spero che ci saranno altri appuntamenti in chat!! Very Happy

Andrew Lloyd Webber ha scritto:

alkx ha scritto:

Andrew Lloyd Webber ha scritto:

Definire arte semplicemente il modo di chi ama le cose belle è riduttivo comunque. Non si può ridurre l'arte a una cosa così perchè mediante l'arte passano anche i messaggi più forti che nella maggior parte dei casi non sono belli per niente.
Si cimenta nell'arte anche chi è cosciente delle cose brutte e non solo chi ama le cose belle, o anche chi vuole insegnare qualcosa e tante ma tante altre cose.
L'arte non ha paraocchi e non è tutta rose e fiori.

Non hai capito cosa intendevo.
Partiamo dal fatto che la bellezza è, come si dice, l'armonia delle imperfezioni (di conseguenza è ovvio che l'arte non sia tutta rose e fiori, e anzi la magia dell'arte è proprio quella di rendere belle le cose brutte).
Quello che intendevo è che se tu vuoi denunciare un problema potresti semplicemente scrivere un articolo di giornale e fare il giornalista oppure il politico. Se invece sei un artista significa che scegli un altro modo di fare anche critica sociale e di proporre idee. Ed è, secondo me, il modo di chi ama le cose belle.
E' più chiaro ora? ^^

Allora non sono daccordo col tuo concetto di bellezza e ritengo che l'arte sia più che altro una forma di libertà e che la bellezza (ma non come la intendi tu) sia una conseguenza molto variabile. Comunque rispetto la tua opinione ognuno...

Certo. Un giorno mi spiegherai meglio la tua, perché non ho capito molto bene. >.< Né io credo di aver fatto capire molto te con due righe scritte di getto.

Scrivere è la libertà di poter esprimere le proprie idee, è la il saper viaggiare con la fantasia e dare vita a racconti meravigliosi. L'importante non è farlo solo per un qualunque lettore che si soffermerà sulle nostre righe, ma soprattutto farlo per noi stessi. Quando sono davanti ad un foglio di carta, prima di scrivere con una penna, scrivo con il cuore. La scrittura varia di persona in persona. Esistono mille testi, mille poesie. Il saper scrivere crea racconti diversi, eppure le parole sono quelle che conosciamo tutti. Ma giocando con i vocaboli e con la fantasia, nascerà sempre qualcosa di completamente unico.

Mi piace scrivere. Scrivo per dare sfogo ai personaggi che vagano nella mia testa ansiosi di uscire e camminare con le mie parole. Scrivo solo quando sono ispirata (quindi non è una forzatura magari legata a dei concorsi) e la mia onniscenza non esiste quando immagino tutta la storia di un racconto, perchè mi capita spesso che siano i miei personaggi a decidere come andare avanti, a prendere le decisioni più importanti. La storia si forma da sé, io devo solo dare un incipit e le parole arrivano da sole, il mio difetto sta (a parte essere gelosa dei miei racconti) nel"il buon finale" per forza, non so se vi è mai capitato di arrivare a un punto "a vicolo ceco" della storia che deve terminare con un finale no, ma non lo si vuole scrivere, a me sì, e questo credo che sia un brutto difetto per uno scrittore, anche se è bello legarsi ai propri personaggi.

kazal ha scritto:

Mi piace scrivere. Scrivo per dare sfogo ai personaggi che vagano nella mia testa ansiosi di uscire e camminare con le mie parole. Scrivo solo quando sono ispirata (quindi non è una forzatura magari legata a dei concorsi) e la mia onniscenza non esiste quando immagino tutta la storia di un racconto, perchè mi capita spesso che siano i miei personaggi a decidere come andare avanti, a prendere le decisioni più importanti. La storia si forma da sé, io devo solo dare un incipit e le parole arrivano da sole, il mio difetto sta (a parte essere gelosa dei miei racconti) nel"il buon finale" per forza, non so se vi è mai capitato di arrivare a un punto "a vicolo ceco" della storia che deve terminare con un finale no, ma non lo si vuole scrivere, a me sì, e questo credo che sia un brutto difetto per uno scrittore, anche se è bello legarsi ai propri personaggi.

Hai ragione riguardo il finale. Forse è per questo che non riesco mai a finire una storia!!! è un peccato che con la storia finiscano di esistere anche i personaggi che ci hanno accompagnato nelle avventure e che intanto sono diventati parte di noi.

Monique ha scritto:

kazal ha scritto:

Mi piace scrivere. Scrivo per dare sfogo ai personaggi che vagano nella mia testa ansiosi di uscire e camminare con le mie parole. Scrivo solo quando sono ispirata (quindi non è una forzatura magari legata a dei concorsi) e la mia onniscenza non esiste quando immagino tutta la storia di un racconto, perchè mi capita spesso che siano i miei personaggi a decidere come andare avanti, a prendere le decisioni più importanti. La storia si forma da sé, io devo solo dare un incipit e le parole arrivano da sole, il mio difetto sta (a parte essere gelosa dei miei racconti) nel"il buon finale" per forza, non so se vi è mai capitato di arrivare a un punto "a vicolo ceco" della storia che deve terminare con un finale no, ma non lo si vuole scrivere, a me sì, e questo credo che sia un brutto difetto per uno scrittore, anche se è bello legarsi ai propri personaggi.

Hai ragione riguardo il finale. Forse è per questo che non riesco mai a finire una storia!!! è un peccato che con la storia finiscano di esistere anche i personaggi che ci hanno accompagnato nelle avventure e che intanto sono diventati parte di noi.

E' un po' come quando leggi un bel libro, vero? Alla fine ti mancano i personaggi... o forse sono sempre lì con te impressi sui fogli di carta?

Feldia, ti rispondo in maniera piuttosto esplicita: noi siamo i personaggi che creiamo.

Quindi, a noi rimangono impressi dentro, come "parti"... o almeno questo è quello che mi succede. "Divento" il mio personaggio, e poi a storia finita rimane da qualche parte qui o lì, a seconda di quale importanza ha avuto

Feldia ha scritto:

Cos'è un racconto? Come si scrive un racconto? Esistono regole che tutti devono rispettare oppure ciascuno può seguire delle norme personali?
In questo forum possiamo confrontarci per rispondere a queste ed altre domande, per darci delle risposte e per costruire insieme un'idea di racconto.
Chi comincia a proporre la sua? Si facciano avanti le idee...
Feldia, il vostro tutor online

Io credo che, proprio perchè si chiama scrittura creativa, non ci debbano essere delle regole. Ognuno si crea un suo modo personale per scrivere un racconto. e poi cosi' facendo diventa più facile, leggendo il lavoro, entrare nell'ottica dello scrittore ed entrale più facilmente in quel mondo

Okay...magari dopo questo mi prenderete per una pazza visionaria (xD), ma i miei personaggi sono con me quasi fisicamente. Ogni cosa che scrivo la scrivo perché prima è nata nella mia mente come un bellissimo pensiero a cui mi sono immediatamente affezionata. E da quel momento i miei personaggi diventano i miei compagni di vita. E a volte, quando sono animali, addirittura compro peluches che li rappresentino e li chiamo con il nome che ho dato loro nei miei racconti. E' una cosa fantastica. (: Oppure a volte è il contrario, ossia i miei peluches diventano personaggi.

i personaggi rimangono sempre con noi, in qualunque momento...vivono ciò che viviamo noi, percepiscono i sentimenti come li sentiamo noi...sono un frammento di noi...ecco perchè esistono, perchè siamo noi che li vogliamo creare

alkx ha scritto:

Okay...magari dopo questo mi prenderete per una pazza visionaria (xD), ma i miei personaggi sono con me quasi fisicamente. Ogni cosa che scrivo la scrivo perché prima è nata nella mia mente come un bellissimo pensiero a cui mi sono immediatamente affezionata. E da quel momento i miei personaggi diventano i miei compagni di vita. E a volte, quando sono animali, addirittura compro peluches che li rappresentino e li chiamo con il nome che ho dato loro nei miei racconti. E' una cosa fantastica. (: Oppure a volte è il contrario, ossia i miei peluches diventano personaggi.

che bella idea...carinissima, complimenti

alkx ha scritto:

Okay...magari dopo questo mi prenderete per una pazza visionaria (xD), ma i miei personaggi sono con me quasi fisicamente. Ogni cosa che scrivo la scrivo perché prima è nata nella mia mente come un bellissimo pensiero a cui mi sono immediatamente affezionata. E da quel momento i miei personaggi diventano i miei compagni di vita. E a volte, quando sono animali, addirittura compro peluches che li rappresentino e li chiamo con il nome che ho dato loro nei miei racconti. E' una cosa fantastica. (: Oppure a volte è il contrario, ossia i miei peluches diventano personaggi.

PAZZA!
RINCHIUDETELAAAA!

...Scherzavo xD succede anche me

Sarita ha scritto:

alkx ha scritto:

Okay...magari dopo questo mi prenderete per una pazza visionaria (xD), ma i miei personaggi sono con me quasi fisicamente. Ogni cosa che scrivo la scrivo perché prima è nata nella mia mente come un bellissimo pensiero a cui mi sono immediatamente affezionata. E da quel momento i miei personaggi diventano i miei compagni di vita. E a volte, quando sono animali, addirittura compro peluches che li rappresentino e li chiamo con il nome che ho dato loro nei miei racconti. E' una cosa fantastica. (: Oppure a volte è il contrario, ossia i miei peluches diventano personaggi.

che bella idea...carinissima, complimenti

Grazie!!! xD

Molto profondo quello che scrivete (non nel senso di profondo rosso, come nella vostra discussione horror)! Quindi i nostri personaggi sono la nostra realtà e viceversa e perciò non ci abbandonano mai...

si feldia è così ..sono parte di noi......

Ukeboy ha scritto:

Feldia, ti rispondo in maniera piuttosto esplicita: noi siamo i personaggi che creiamo.

Quindi, a noi rimangono impressi dentro, come "parti"... o almeno questo è quello che mi succede. "Divento" il mio personaggio, e poi a storia finita rimane da qualche parte qui o lì, a seconda di quale importanza ha avuto

E' strano! E' quello che personalmente sento anch'io!

alkx ha scritto:

Okay...magari dopo questo mi prenderete per una pazza visionaria (xD), ma i miei personaggi sono con me quasi fisicamente. Ogni cosa che scrivo la scrivo perché prima è nata nella mia mente come un bellissimo pensiero a cui mi sono immediatamente affezionata. E da quel momento i miei personaggi diventano i miei compagni di vita. E a volte, quando sono animali, addirittura compro peluches che li rappresentino e li chiamo con il nome che ho dato loro nei miei racconti. E' una cosa fantastica. (: Oppure a volte è il contrario, ossia i miei peluches diventano personaggi.

Se tu sei pazza io lo sono 1000 volte più di te!
Sì, perché come te i miei personaggi mi rappresentano quasi internamente; ma accanto ad essi ci sono degli altri personaggi posti nello stesso livello che rappresentano le persone che mi circondano persone alle quali voglio molto bene: amici, parenti... e sono loro nella storia che mi aiutano a trovare la soluzione grazie ai loro saggi e preziosi consigli.

Monique ha scritto:

Ukeboy ha scritto:

Feldia, ti rispondo in maniera piuttosto esplicita: noi siamo i personaggi che creiamo.

Quindi, a noi rimangono impressi dentro, come "parti"... o almeno questo è quello che mi succede. "Divento" il mio personaggio, e poi a storia finita rimane da qualche parte qui o lì, a seconda di quale importanza ha avuto

E' strano! E' quello che personalmente sento anch'io!

Sì, questo succede anche a me. Tanto che mio fratello, che è forse la persona che mi conosce di più al mondo, quando legge quello che scrivo capisce ogni più occulto riferimento e mi dice sempre che i miei racconti sono la trascrizione della mia anima e del mio pensiero. (: Ma penso che questa sia una cosa che valga un po' per tutti.